sabato 23 febbraio 2013

A confusing panorama.

"Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé."
Ernesto Che Guevara

Anche oggi torno a parlare delle imminenti elezioni, che per la prima volta si terranno in inverno fra neve e freddo in tutta Italia.

Ad un giorno dal voto la situazione politica è peculiare: fra gli italiani regna una confusione senza precedenti. Basta scendere in strada, andare al bar per un caffè o semplicemente accendere la televisione per accorgersi dello stato d'animo di milioni di persone esasperate da una crisi economica che ha portato lo Stato sull'orlo del baratro.

La parola chiave è "rassegnazione", rassegnazione ad una situazione politico-economica in stallo che sembra non offrire vie d'uscita. Non c'è più fiducia nella politica, nello Stato, nelle Istituzioni in generale. Ma ciò che fa più paura è la grande insicurezza che ho trovato nelle parole della gente, in quelle di studenti, operai, imprenditori e pensionati: "Non ho idea di chi votare, tanto sono tutti uguali!"; una frase sentita e risentita da chi, come molti altri, non ha più fiducia in una classe politica che ci ha portati alla crisi, che non ha creato posti di lavoro, che ha compresso l'economia lasciando migliaia di lavoratori sul lastrico.

Una sola frase mi ha fatto particolarmente riflettere: "Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre effettive possibilità per troppo tempo, è ora di essere realisti e stringere la cinghia." Ma la domanda che mi pongo è: siamo veramente noi la causa di uno stile di vita degli eccessi oppure questo stile di vita è quello che ci è stato presentato come "ideale" per decenni? Tutto è cominciato nel 1947, anno di approvazione di quel Piano Marshall che prevedeva l'invio di aiuti materiali per gli Stati europei che uscivano distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale. Già nel 1952 il cosiddetto "American Way of Life" era il sogno di milioni di italiani. Basti pensare alla cinematografia, ai primi programmi televisivi che ne seguirono, ad aziende come la ESSO che in quegli anni si facevano strada nell'economia italiana. 
Ed è così che a partire dagli anni '60 gli istituti di credito iniziarono a concedere prestiti che, ahimè, erano al di sopra delle reali possibilità di restituzione degli italiani (e non solo). Intanto il debito pubblico cresceva, quello stesso debito pubblico che ha "costretto" il nostro ex Presidente del Consiglio Mario Monti ad attuare una politica economica dell'austerità per non far fare all'Italia la stessa fine della vicina Grecia.

I "nuovi politici" avevano due possibilità: salvare l'Italia oppure salvare gli italiani; penso che tutti sappiano quale sia stata la strada scelta. Ed è proprio così che il 24 e 25 Febbraio saranno molti coloro che voteranno Beppe Grillo, un ex-comico che ha saputo fondare la sua campagna elettorale sull'esasperazione e sui problemi degli italiani; un voto di protesta, dicono. Un voto dato a chi, però, vorrebbe distruggere tutto senza creare nulla. 

Altro perno di questa campagna elettorale è stato il ritorno in campo del "Cavaliere". Silvio Berlusconi, che aveva ripetutamente affermato di non volersi ricandidare, è tornato sulla scena politica presentandosi come possibile Ministro dell'Economia. Il suo partito, il Popolo delle Libertà, ha "stranamente" scelto di coalizzarsi con la Lega Nord, un partito molto popolare anche al Sud, sebbene vorrebbe trattenere il 75% delle tasse al Nord. La loro battaglia è stata veloce e mirata: il tutto si è fondato sulla restituzione dell'IMU (Imposta Municipale Propria), per un totale di 4 miliardi di euro. L'ex Premier avrebbe voluto restituire questi soldi attraverso un accordo con la Confederazione Elvetica prelevandoli dai conti che gli italiani hanno nelle banche svizzere, eppure ieri il ministro delle Finanze svizzero, la signora Eveline Widmer-Schlumpf, ha affermato che a causa dell'incertezza del voto e della situazione economica italiana l'accordo non sarà possibile prima del 2015. La Svizzera dunque gela Berlusconi sull'IMU.

Nel frattempo oggi si sono chiuse le campagne elettorali: tutti attendono domani. Siamo di fronte alla scelta che potrebbe cambiare l'Italia.
Monti, Bersani, Berlusconi o Grillo?  A prescindere dal risultato finale, non posso che sperare in un futuro migliore per la Nostra Italia.

domenica 17 febbraio 2013

Politics in Italy: a weird combination.

Hello to everyone, I hope you've all had a good Sunday! Today I am going to write about the political set which predicts the polical elections that will be held on the 24th and 25th of February.

As you might have heard, here in Italy (in a week) we'll be called to vote for a new Prime Minister.
But as ever, the political panorama is full of controversies and strange allies.

At present the most popular candidate is probably P.L. Bersani, the major leading figure of the left of centre political party "PD" (Partito Democratico); in my opinion, he represents the will of change for million of Italians who are tired of being led by a governing body which is basically unable to satisfy the needs of a population striken by an economic crisis that has exacerbated everyone for years.
And yet, if he wants to reform the Country he will need a strong majority in Parliament (majority which I think will hardly exist with our present proporional system).

Other than that, there are a few more parties that will probably represent many Italians in Parliament.

First of all, our ex-PM Mario Monti has decided to candidate himself as Prime Minister leading a moderate party (Lista Civica) which basically wants to keep on cutting the public expense to reduce the Italian debt. His main aim is that of contributing to lead Italy out of the Euro-Crisis that has been striking our continent since 2008.

Another omnipresent political figure as for the Italian panorama is Mr. Silvio Berlusconi, leader of the "PDL" (Popolo delle Libertà). Although this time he doesn't want to candidate himself as Prime Minister (in fact, he is running for the Ministry of Economics), we all know that the real leader remains "il Cavaliere". The PDL would like to reduce the tax burden to make the Italians breathe, without taking into account the economic concequences that will follow such decision.

Beppe Grillo
Moreover, there is another "party"- Il movimento 5 stelle, led by the ex-comician Beppe Grillo, which is becoming very popular here in Italy. Grillo is not a politician, he complains about everything and everyone but still, he includes loads of Italians tired of the same old story: a polical panorama unable to lead the country properly.

This situatuon should make us all think about our future; the question is: do we want to step forward or get stuck one more time? Are we really tired of the same old story? Well, I do hope so with all my heart. Italy deserves a lot more than an international fama of decayed and corrupted country.
We must wake up!